Passo Portula - Laghi di Cardeto

Giro all mountain estremo, dedicato a chi non si spaventa del portage (..molto e anche su terreni esposti e senza appigli e/o ferrate e per breve tratto anche in cresta).

E' un giro faticoso ed in parte anche rischioso, di contro sarete ripagati da luoghi assolutamente fantastici e da una discesa dal passo che è da urlo, fattibile in sella al 98%, tutta su sentieri di varia natura, dal molto tecnico al flow, dal ripido allo smosso, e soprattutto interminabile (-1200 metri di goduria).

Si parte dalla località Bortolotti e su asfalto si va alla località Masone, qua l'asfalto finisce e inizia lo sterrato, che sarà anche ripido in alcuni punti.

Quando uscirete dal bosco continuate sulla sterrata verso destra e dopo un paio di tornanti prendete il sentiero a sinistra nel prato, da questo punto inizia il lunghissimo portage.

Si passa dalla baita Cernello, che durante l'estate è aperta e gestita da volontari. Si prosegue sempre con bike sulle spalle e si sale passando a sinistra del monte Segnale, proprio questo tratto è quello più pericoloso poiché ad un certo punto presenta un passaggio su breve parete molto ripida, su terreno non proprio fermo e subito dopo un passaggio in cresta molto esposto, prestate molta attenzione, io solitamente giro in solitaria ma consiglio caldamente di affrontare questo giro in compagnia, e soprattutto il passaggio sul ripido va affrontato con la possibilità di avere almeno una mano libera.

Si sale ancora un poco verso il monte Madonnino e quindi si prende il traverso verso destra, molto poco pedalabile, però almeno non avrete più la bike sulle spalle e potrete semplicemente spingerla, se sarete fortunati anche in compagnia di stambecchi, che in questo tratto sono molto numerosi.

In breve sarete al Passo Portula, da una parte si potrà ammirare il versante del Calvi con il Fregabolgia poco sotto e dall'altra i laghi del Cardeto (già ammirati durante la salita).

Riposatevi e indossate le protezioni, la prima parte della discesa è molto tecnica, in alcuni punti si dovrà scendere dalla bike, ma dopo un centinaio di metri tutto cambia e salvo pochi passaggi rimarrete sempre in sella alla vostra amata bici. State solo attenti a seguire la traccia gps soprattutto in prossimità delle diramazioni.

In conclusione è un giro da fare solo se veramente motivati e se avete esperienza ciclo alpinistica (soprattutto alpinistica) e comunque da fare in giornate asciutte e preferibilmente soleggiate, assolutamente sconsigliato farlo appena dopo giornate di pioggia o umide, aumenterebbe di molto la pericolosità dei vari passaggi e anche della parte finale della discesa in cui si transita nel sottobosco con parecchie radici che risulterebbero molto scivolose in caso appunto di umidità.