Corno Brunni 2862 Punta di Valrossa 2968
Itinerario breve ma intenso, di soddisfazione e da non sottovalutare.
Il Corno Brunni mancava alla collezione formazzina, urgeva colmare la lacuna e perchè no affrontandolo dal suo versante più ostico. Posteggio gratuito al belvedere della cascata del Toce. A Riale poco sopra rifornimento idrico. Seguendo le indicazioni per rif. Bin Se lo superiamo e alla diga prendiamo il lato destro orografico del lago Morasco ed al suo termine guadagniamo quota con la sterrata che sale alla piana del Bettelmat. Prima dello scollinamento a destra ci infiliamo in altra strada di servizio che con deciso zig zag porta all'entrata della galleria del Gries dell'ENI. Per ora la pedalata è finita.
Ci portiamo sopra l'entrata e puntando il colletto in alto sopra di noi affrontiamo un muro prativo molto impegnativo. Zero traccia , zero ometti, zero bolli. Iniziamo poi a traversare verso sinistra con minor pendenza e all'imbocco di un ampio canalone troviamo magicamente qualche ometto e un abbozzo di traccia. Il terreno pietroso prende il sopravvento e con pendenze alternate ci alziamo in ambiente sempre più grandioso.
In cima all'ennesimo promontorio atterriamo sulla luna! Enorme depressione contornata da verticali finissimi ghiaioni, paretone, guglie, pinnacoli, rocciose creste aeree e il suono del silenzio assoluto. Ci innalziamo ancora raggiungendo il bordo di un agonizzante ghiacciaio del cui nome non ho notizia e ricominciamo a verticalizzare su sfasciumi e pietroni decisamente impegnativi. Ometti ed altri segni di passaggio sono nuovamente scomparsi, l'intuito o esperienza che dir si voglia suggerisce di puntare alla stretta selletta in alto a sinistra.Raggiunta poco oltre si scorgono ometti e il sentiero di salita/discesa dell'altro versante.
La traccia ora è ben definita su terra e sfasciumi finissimi e con pendenza sempre molto sostenuta raggiungiamo la cima. Panorama come sempre fantastico, camosci e zero umani. Colpisce in lontananza il sentiero per la Punta di Valrossa, pare ardito da fare a piedi figuriamoci in bici. Eppure... Intanto godiamoci la discesa. Sorprendentemente nonostante la grande pendenza e i tratti tortuosi si percorre tutto in bici con secche surfate e un pò di ignoranza.
Giusto tre penalità e un gradone a piedi. Raggiungiamo il magnifico lago Brunni incastonato nella sua conca fuori dal mondo e proseguiamo ora su terreno più facile, traversiamo lungamente su piacevole singletrack e scendiamo fino ad intercettare traccia che immette sul sentiero principale che sale alla Punta di Valrossa. Timido pedale, poi spinta ed infine portage. Ancora una volta passiamo dalle praterie al pietrame, poi alla terra e ghiaietto finissimo su pendenze mortifere.
Seconda cima raggiunta! Se si evita la traccia più diretta e si percorrono ampi zig zag si scende totalmente in bici fino al colletto che immette sui tratti più vertical ed anche qua la ciclabilità è assoluta e di sicuro divertimento.
Raggiungiamo la pietraia che domiamo senza grossi affanni ma con sicuro appagamento ed infine su terreno meno impegnativo raggiungiamo il rif. MariaLuisa. Seconda discesa 100% ciclabile! Da qui in poi è storia nota sui sempre scassati tagli verso Riale. Si raccomanda per la prima salita esperienza nel muoversi su terreno difficile, di seguire fedelmente la traccia gpx se non si conosce la zona e ottime capacità di guida in discesa su terreno molto pendente.
Itiner
Scala difficoltà sentieri MTB