Monte Legnone
La madre di tutti gli itinerari del #lagodicomo, con una salita di ben 2200 metri di dislivello, di cui gli ultimi 500 poco pedalabili.
Il Monte Legnone è la vetta più alta di tutte le Prealpi. Si affaccia sull'estremo lembo nord del Lago di Como. Dalla cima, nelle giornate più limpide, si possono vedere da ovest a est, le Alpi Liguri, il Monviso, il Monte Bianco, Il Monte Rosa, Il Cervino, L'Oberland, i colossi della Alpi Retiche, le Orobie fino alle Dolomiti. Verso sud la pianura Padana, gli Appennini e, in giornate ventose e limpide, anche Milano.
Il Tour prevede il periplo del Monte Legnone, sfruttando in buona parte le mulattiere e le strade militari costruite in difesa della pianura Padana, in caso di entrata del nemico dalla Valtellina o dalla Svizzera (Linea Cadorna).
Non c'è la salita alla cima in questa traccia, si può fare lasciando la bici nel punto più alto della traccia e salendo a piedi.
Il giro inizia da Colico e si svolge per circa 24 km su asfalto fino alla località Gallino (Galin) a circa 950 m. di quota in Valvarrone. Ovviamente questo tratto può essere evitato ricorrendo all'automobile, anche se poi resta il problema del recupero.
La strada sterrata che parte da Galin è pedalabile agevolmente fino a quota 1900 circa. Da lì in poi diventa un sentiero a volte franato fino a quota 2400 circa. In questo tratto la pedabilità è di circa il 50-60%, anche se i più bravi sicuramente ne percorreranno di più.
La cima (2609 m), come già detto, si raggiunge solo a piedi dal punto culminante in mtb (circa 2400 m).
In discesa da 2400 a 2100 circa, la strada è franata in varie parti ed è diventata un sentiero, con tornantini molto chiusi e fondo smosso, attenzione perché è anche in buona parte esposto. Ogni tanto il sentiero viene sistemato.
Il giro prevede la risalita al Passo del Colombano (2005 m), per circa 200 m. di dislivello e la discesa sul Rifugio Scoggione sempre su strada militare in parte franata.
Dal Rifugio Scoggione (1575m) (proprietà del CAI di Colico, di norma gestito nei we estivi) a circa quota 1200 (Prà dei Formica), è il pezzo più impegnativo, essendo un sentiero che scende in un bosco di larici, con vari gradoni sassosi, poi tutto diventa più semplice in quanto ci si infila in un bellissimo bosco di faggi, fino a sbucare a Rusico (m. 800 circa).
Qua si hanno due possibilità, o continuare a seguire la traccia su sentieri ormai dismessi e perciò abbastanza impegnativi, o scendere a Colico lungo la strada cementata che poi diventa asfaltata, fino ad incrociare di nuovo la traccia di discesa.
Io l'ho percorso nel 2013, l'ultimo commento sullo stato del giro è di oggi, 20/10/2022 e dice:
Salita: La salita è pedalabile fino al rifugio Griera, poi praticamente tutta a spinta fino in cima (forse qualche decina di metri qua e là sono pedalabili ma avrei speso più energie a salire in sella che non a farli a spinta).
Discesa: Ci sono piccoli smottamenti che non permettono di percorrere in sella tutta la discesa sulla strada militare. Alcuni tratti belli "scorrevoli", altri da superare con bici al seguito.
Tornanti che salgono al passo di Colombano sono in ordine.
Dall'Alpe Scoggione al Pian di Formica molti passaggi li ho dovuti fare a piedi, in compenso da Pian di Formica hanno segnato molto bene il sentiero e si scende con piacere.
Nel complesso è un itinerario "odi et amo", ci sono tratti che sono terribili e la bici è d'intralcio e tratti in cui si gode come ricci scendendo nel bosco. In generale è un bel massacro ma dà tanta soddisfazione.
Scala difficoltà sentieri MTB