Adamè, le scale estreme ed il rifugio Città di Lissone
Percorso andata e ritorno assolutamente cicloalpinistico, PERICOLOSO, per pochi, dotati di ottima e sicura tecnica di guida. Lo scopo è affrontare la discesa "estrema" delle cosiddette Scale dell'Adamè. Difficoltà S4 con brevi tratti di S5, ATTENZIONE, veramente DIFFICILE con diversi tratti ESPOSTI, la ringhiera di legno, non sempre presente, da una "tranquillità" più che altro psicologica. Io l'ho sceso in bici per l'80% circa.
Siamo nel massiccio dell'Adamello, la maestosa Val Adamè è una delle Valli glaciali che originano dal Pian di Neve, dopo un primo lungo solco che degrada dolcemente, con scarsa pendenza, a quota 2000 precipita quasi verticalmente per 400 metri fino ai 1.600 di malga Lincino. È lungo questa scarpata che è stato costruito il sentiero che permette di superare l'imponente precipizio. La partenza è nella frazione Valle del comune di Saviore dell'Adamello (si potrebbe partire da più in basso ma non aggiungerebbe nulla in quanto non esiste un sentiero da percorrere in discesa, si potrebbe partire anche da più in alto ma volendo pedalare un minimo è consigliato partire da li), parcheggi a sinistra alla fine del paese, in alto.
Si pedala lungo strada asfaltata fino a malga Lincino. Da qua inizia il sentiero. Dopo un centinaio di metri si spalla inesorabilmente la bici per 400 metri di dislivello, approfittando dell'arrancata per studiare il percorso di discesa. A 2000 metri di quota finalmente il sentiero spiana e possiamo ora pedalare, risalendo la bellissima e poco pendente alta Val Adamè fino nei pressi della Baita Adamè (qualche passo a piedi, pantano).
In discesa ripercorriamo Il sentiero ed all'altezza del laghetto artificiale è d'obbligo una brevissima deviazione per raggiungere il rifugio Città di Lissone, 2020 metri, dove è possibile godere della squisita accoglienza di Fabio e Silvia, nonché dell'ottima cucina casereccia. Ripresa la discesa è il momento di affrontare l'ostico, scorbutico, granitico, supertecnico, molto fisico sentiero che precipita per 400 metri fino alla radura prativa di malga Lincino. La nostra abilità e i nostri nervi saranno ora messi a durissima prova. Occorre fare molta ATTENZIONE, tratti RIPIDI, ESPOSTI, PERICOLOSI, due o tre, brevi senza protezioni con tornantino a gomito (quest'ultimi io li ho affrontati a piedi onde evitare il suicidio quasi certo).
Tornati sul bitume, poco sotto la malga, lo percorriamo circa 200 metri fino ad individuare un sentiero a sinistra che taglia i sucessivi tornanti (nonostante sassi e radici, anche bagnati, questo lo troveremo rilassante rispetto al precedente. Tornati sul bitume, alla fine dei tornanti non resta che seguirlo fino in località Rasega. Qui potremo decidere se proseguire sull'asfalto fino all'auto o svoltare a sinistra percorrendo una stradina a fondo naturale fino sotto le case di Valle dove una breve risalita ci riporta al paese ed al punto di partenza.
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Scala difficoltà sentieri MTB





