Paciano Trails
Paciano, Inserito tra i Borghi più belli d'Italia, è il luogo da cui partirà il mio itinerario ricco di emozioni e adrenalina che non provavo dai tempi del Luna Park da ragazzino.
Qui mi aspetta Stefano Scott ormai assiduo compagno di avventure, figura iconica del gruppo Bicinatura e in questa zona l'ideatore e trail builder dei sentieri della "collina malefica" del Monte Pausillo. Sentieri creati a sua immagine e somiglianza ruvidi, tecnici, tuffi nel nulla, vertiginosi, insomma per pochissimi. Se cercate trails da bike park non venite qui. Partiti da Paciano dopo una breve visita al piccolo borgo, iniziamo la salita del Bigiarello, un sentiero abbastanza ripido con brevi tratti rocciosi e tecnici che a causa della pioggia che cade lentamente, diventano pedalabili in parte ma se fosse asciutto sarebbe una gran bella salita tecnica in ebike. La salita non è lunga proprio perchè ripida, in breve raggiungiamo il crinale dove ci immettiamo nella prima discesa di giornata. Anticipo che gran parte dei passaggi che menziono successivamente sono stati battezzati da Stefano Scott, così come buona parte di questa descrizione.
Quarantana Freeride
Da subito si incontrano diversi passaggi impegnativi come Lo Scannatotteri, Il tuffo nel verde, fino ad arrivare ai Muri, vere e proprie montagne russe naturali, e per finire la temibilissima Catapulta che col bagnato risulta essere una autentica roulette russa.
Terminata questa discesa, dopo una breve arcigna risalita per il Rupignano, percorribile completamente in sella solo con ebike, eccoci arrivati ad un'altra discesa leggermente meno impegnativa della precedente.
Pausillo Freeride
In realtà questa discesa viene intercettata a circa un terzo perchè si compone di un ulteriore parte che si prende dal Monte Pausillo e che noi stavolta salteremo. Pronti via ed eccoci subito al temibilissimo Calcio in culo, un ripido con un rilancio in salita che rende proprio la sensazione che si provava quando da bambini andavamo su quella giostra.
Dopo un tratto scorrevole nel bosco eccoci alla Pietrosetta, un bel sentiero di roccia impreziosito nella parte finale dalla Gradonata, una sequenza di gradoni da affrontare con decisione e senza timori, con il gran finale dello Zigghe zagghe, un ripido da affrontare facendo lo slalom tra le piante strettissime, e Lo Scapicollo e Il Ranocchio. La discesa termina nel punto più basso del giro ed ora c'è da affrontare la salita più lunga e ostica di giornata, Petrarvella Up, una salita su roccia fissa con pendenze giuste e gradoni, da sballo per ebike ma fattibilissimi anche con muscolare, che ti fanno arrivare in cima col sorriso come se avessi fatto una discesa.
La salita termina al Monte Petrarvella che con i suoi 638 metri è la massima elevazione della zona, piccola sosta, che dopo un'ora di salita ci vuole, e poi di nuovo discesa.
Frati Freeride
È questa la discesa più goduriosa e frequentata dato che può essere affrontata tranquillamente anche con bici front. Qua si possono mollare un pò più freni e lo stile è tipico enduro anche se ci sono passaggi di tutto rispetto come Moana, Cicciolina, un ripido molto arcigno in curva strettissima chiamato Lo Stronzetto e uno dei più temuti e spietati passaggi della zona, il Volo dell'Angelo, a vederlo da sopra vengono le vertigini e sembra impossibile poter scendere in bici da un muro di quasi 6 metri di altezza. In realtà il passaggio non è difficile ma serve solo coraggio e sangue freddo per buttarsi giù con la bici in un simile baratro, la ricompensa però sarà una scarica di adrenalina incredibile, il video col il passaggio fatto da me e le mie urla ne sono la riprova. Ma le emozioni di questa discesa non terminano qua. Attraversata la strada asfaltata e il Convento, da qua il nome i Frati, c'è la seconda parte dove spiccano Il gatto con gli stivali, che altro non è che una serie di tornanti su roccia, La Giostra, una sequenza divertentissima in su e giù, e il Rock Sesso, finale tra le rocce.
Altra risalita per L'Ascensore, il nome è tutto un programma, qua c'è un tratto chiamato La Capraia, molto tecnico e impegnativo su roccia fissa dove solo i più virtuosi riusciranno a salire senza mettere mai il piede a terra anche perchè rimane sempre umido e viscido ma poi la seconda parte risulta molto piacevole e offre anche una bella e particolare vista sul borgo sottostante di Paciano.
Delfo
Altra discesa, qua le maggiori difficoltà sono tutte concentrate nella prima parte con il Rock Graden e il Tourbillon, uno slalom tra i roccioni il primo e un ripido in curva da paura il secondo. Superati questi due scogli la discesa è tutta nella castagneta e la caratteristica sono i tornanti fattibili anche senza nose press, poi nell'ultima parte ricominciano i passaggi impegnativi con il Nome del Padre, il Dentista, il Dispetto e il finale rockeggiante. Prima parte dell'ultima risalita sul sentiero Hot Daina ma poi sbucati sulla carrabile per il Monte Pausillo ci si può rilassare e salire dolcemente su questa carrareccia il che non è male visto che si tratta della quinta e ultima salita.
PAC Trail
L'alfa e l'omega, la madre di tutte le discese, la regina, l'icona che ha dato il nome a tutta la zona, così si può descrivere questa discesa che lasciamo volontariamente per ultima in quanto la più bella e lunga. La discesa presenta una sequenza incredibile di curve, sponde, ripidi, drop che se si fosse cercato di ricrearli artificialmente su un bike park non ci saremmo riusciti. Appena imbucata abbiamo subito il Flipper poi ecco Milly T'Abbraccio, una curva con la pianta più abbracciata del mondo, segue il Cammello, il Binario e il passaggio più difficile in assoluto la Centrifuga, un roccione da droppare o copiare dove da sopra tremano le gambe solo a vederlo, se preso a destra diventa centrifuga bassi regimi ma entrambi i passaggi sono molto impegnativi perchè dopo il passaggio si scende poi in un tratto molto ripido.
I passaggi tecnici si sprecano, passata indenne la centrifuga ecco il Tornantottero, il Baratto, il Rampage e si sbuca sull'asfalto col sorriso a 36 denti. Piccola risalita di asfalto per riprendere fiato e si riprende con la Tundra, l'Arsucchio, lo Scornabecco, e i micidiali Vasino e Bidet, ma per chi volesse proprio sfidare la legge di gravità si potrà cimentare nel Tuffo di Paciapulco, un ripido con pendenza oltre il 100%, in pratica va all'indietro, solo pochi virtuosi come l'ideatore del passaggio Nicola Freetsyle lo hanno fatto in sella, e infine si conclude con Birra e Salsiccia stando attenti a non scivolare di sotto in caso di bagnato.
Dopo tutto questo popò di roba, terminiamo il giro dopo 6 ore e con 1400 m di dislivello e batteria ormai a zero, consumata in gran parte sulle salite tecniche che come detto valgono come discese.
Dettagli nel video. A bien tot!
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Scala difficoltà sentieri MTB