Riassunto Apuano, da Corogno al Piglione
Decido di partire dalla curva del Cristo poco sopra Pescaglia anche in considerazione che non più di due settimane fa ha tirato vento forte e ho paura che i sentieri che conducono più a valle non siano in buono stato. Parcheggiata l'auto nell'ampio spazio mi dirigo verso Passo Sella in leggera salita, ottima per un pre riscaldamento. Al passo svolto a sinistra, la salita diviene più ripida ma senza mai essere eccessiva. Arrivato a Groppa la strada termina e superate il gruppo di case imbocco il Cai 103. Inizialmente troppo ripido per essere pedalato mi carico la bici sulle spalle e ne percorro un tratto non molto lungo.
Ritrovate pendenze piu accettabili rimonto in sella, scendendo su qualche rilancio e in un paio di punti dove trovo come immaginavo piante a terra, ma nulla di veramente importante e facilmente oltrepassabili. Usciti dal bosco inizia la parte più bella di questo traverso che, correndo ai piedi del Piglione, arriva fino alla Parte offrendo scorci panoramici spettacolari sulle vette meridionali delle Apuane e su tutto l'arco appenninico completamente innevato. Alla Parte seguendo sempre il Cai 103 mi dirigo verso la Foce del Termine, imbocco il Cai 2 e scendo sulla strada e recupero la via che conduce verso l'Alto Matanna.
La pendenza qui è più impegnativa ma fortunatamente il tratto è breve e di lì a poco arrivo al rifugio. Senza soffermarmi continuo verso la Foce del Pallone in leggera salita ma su un tratto scorbutico finito il quale arrivo ad un pianoro dove decido di fare una breve pausa,mangiare qualcosa e bere un po' di thé caldo. Ripartito mi aspetta un tratto di discesa impegnativa sul Cai 101 che mi riporta nuovamente al Termine da dove continuo la discesa sul Cai 102 direzione Casoli, forse il tratto più ostico della giornata: tecnico divertente ma dove bisogna prestare molta attenzione nei punti in forte esposizione su passaggi di roccia spettacolari.
A circa 770 metri di quota in prossimità di un punto panoramico imbocco il sentiero che conduce a Corogno un gruppo di Case praticamente abbandonate nel bel mezzo della valle sottostante il monte Matanna. Il tratto che fino a qualche anno fa era poco conosciuto adesso è sicuramente più frequentato ma rimane sempre molto selvaggio e migliora solo in prossimita del paese dove viene un po' pulito nel tratto dove è presente un tubo dell'aqcua dell'ipotetico acquedotto. Dal paese esistono due varianti, io percorro quella che facendomi perdere meno dislivello mi conduce sul Cai 112, dove sono costretto a spingere la bici per circa 60 metri di dislivello fino a trovare il segnavia che indica Metato/104.
Anche su questo tratto devo alternare il pedale alla spinta su un paio di rilanci ripidi, cosa che continuo a fare anche raggiunto il Cai 104 almeno nella parte nel bosco superata la quale inizia il tratto in costa al monte Prana, stupendo, tutto pedalabile fine alla focetta di San Vincenzo dove continuo la discesa sul Cai 101 che però abbandono per dirigermi verso la Baita Barsi e successivamente nel divertentissimo sentiero che conduce a Ritrogoli.
A questo punto potrei anche terminare il giro seguendo la strada ma la giornata è troppo bella e la vetta del Piglione è li a dirmi che non c'è occasione migliore, cosi arrivato a Rinchiani svolto a sinistra sulla strada sterrata che mi conduce nuovamente alla Parte dove senza indugi mi carico la bici sulle spalle e mi inerpico sul sentiero di vetta. Da quota 1100 per circa 40 metri di dislivello si può nuovamente riprendere a pedalare per un tratto per lo più pianeggiante, bisogna solo prestare attenzione a qualche passaggio roccioso nascosto dal paleo, mentre negli ultimi metri si è obbligati nuovamente a spingere o caricarsi la bici sulle spalle fino alla sella posta tra le due cime Nord e Sud. Senza fermarmi proseguo il cammino verso la vetta Nord e superato il tratto più ripido la si può raggiungere sui pedali.
Mi soffermo alcuni minuti ammirando il bel panorama a 360 gradi su gran parte delle Apuane, l'Appennino e il mare con i golfi Liguri e quelli Livornesi fino ad intravedere lisola d'Elba. Dalla vetta discendo nuovamente alla sella e mi dirigo alla Sud per scattare un altro paio di foto per poi iniziare la bella discesa che termina sulla strada all'altezza della Marginetta dove inizierebbe il sentiero per Covalle detto Indiano, che come anticipato oggi ho deciso di saltare avendo il timore di trovarci disastri e non rovinarmi la giornata. Non mi resta che proseguire in discesa lungo la strada e raggiungere il punto di partenza.
Scala difficoltà sentieri MTB