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Italia - Lombardia, BS
18/08/2024 15:46:02

Cima Terre Fredde, Val Braone, Passo Frerone, Val Fredda, Monte Trabucco

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Autore
giannig
(23)
Zona
Italia - Lombardia, BS
Km
33,19 km
Durata
11:44:04
Dislivello
+2 100 mt (1392 - 2668)
Difficoltà itinerario
Panorami
Aggiornato al
18/08/2024 18:39:27
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Descrizione

Giro ad anello prettamente cicloalpinistico, molto impegnativo e faticoso, adatto solo a cicloalpinisti molto disagiati con importanti criticità ciclosociali. Molti tratti a spinta ed a spalla, in particolare la salita dal lago della Vacca alla cima Terre Fredde, non esiste un sentiero e c'è da arrampicarsi per terreno molto ripido con pietraie ed erba, da fare molta attenzione.

Detto ciò, ambiente d'alta montagna grandioso, panorami sublimi. Discese varie tutte molto belle ed impegnative (massimo S3). Primo breve tratto di discesa dal Passo Frerone non ciclabile. Insomma se il ciclodisagio avanzato non vi preoccupa, anzi vi esalta, questo è il vostro giro, preparatevi a vivere qualcosa di straordinario.

Per raggiungere il punto di partenza si risale la bassa Valcamonica lungo la superstrada, uscita Esine, Berzo Inferiore, Bienno. Raggiungere Bienno e poi salire in direzione Passo di Crocedomini fino a Campolaro.

Partenza da Campolaro, a 1450 metri, parcheggio lungo la strada. Salire in direzione passo Crocedomini. Due opzioni: a) per chi vuol evitare il bitume come la peste seguire a destra le indicazioni per Bazena (primo tratto si pedala, poi sentiero tutto a spinta fino ai pratoni sotto al rifugio Tassara, dove si pedala fino alla strada asfaltata); b) seguire l'asfaltata come i bitumari. Da Bazena inesorabilmente su bitume, transitando dal passo Crocedomini si raggiunge il goletto di Cadino. La breve discesa seguente la si affronta tagliando i quattro tornanti per tracce di sentiero nell'erba, Superata malga Cadino si svolta a sinistra risalendo la stradina bianca e poi il tipico lastricato di granito (tratti ripidi a spinta con la muscolare) fino al Passo della Vacca, 2361 metri.

Qua svoltare a sinistra (chi volesse può raggiungere pochi minuti il rifugio Tita Secchi) fino al lago della Vacca dove si svolta a sinistra per territori selvaggi ed "inesplorati". Non esiste un sentiero, benché segnato sulla mappa, occorre salire seguendo la traccia sulla mappa, a logica e sentimento. Dopo un paio di balze si raggiunge un ampoo pianoro granitico, leggermente inclinato, alla base ci si deve inesorabilmente arrampicare (a sinistra) per ripidissime pietraie ed altrettanto ripidi pendii erbosi, evitando i minacciosi blocchi in bilico sulla testa (fare molta attenzione a dove si mettono i piedi e a dove ci si attacca con le mani, pietre mobili).

Raggiunta una dorsale (ometto) su terreno meno impegnativo, si traversa (ometti qua e là) puntando l'ampia sella con grosso ometto di pietre, tra le cime Galliner e Terre Fredde. L'ultimo tratto di salita con bici a spalla non presenta particolari difficoltà. Attenzione, è possibile evitare questo tratto salendo in direzione del passo Blumone e percorrendo il crinale che divide l'anfiteatro del lago della Vacca con la conca del Listino fino a Cima Gallinera, ricongiungendosi poi alla sella tra le due cime (più lungo ma meno difficoltoso).

Dalla cima Terre Fredde, 2645 metri, si percorre in discesa l'entusiasmante sentiero militare fino al Forcellino della Mare, 2191 metri. Ora in breve è possibile scendere all'idilliaco rifugio Gheza o come ho fatto io seguire i segnavia biancogialli (sentiero Antonioli) fino alle foppe della Val Braone, poco sopra il rifugio.

Ammirando il magico ambiente pesa meno la salia spinta ed a spalla fino al Passo Frerone, 2445 metri. La prima ripida parte di discesa dal passo (70 metri di dislivello) non è ciclabile. Confluiti su sentiero numero 1 si raggiunge sui pedali la Bocchetta di Val Fredda (brevissima risalita a spinta) scendendo poi con goduria alla Malga Val Fredda, 2050 metri. Svoltando a destra si raggiunge su stradina la malga Valbona dove inizia il sentiero che, bici a spalla, porta all'inizio dello spettacolare lungo crinale del Monte Trabucco.

Raggiunta con soddisfazione la panoramicissina cima, a metri 2230 inizia la bella discesa su crinale erboso (attenzione) che porta sulla dorsale del Plan del Zuf, dove a quota 1600, svoltando a sinistra, inizia l'ultimo bel sentiero che scende a Campolaro, al punto di partenza.



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