Schilpario, Epolo, Campelli, Vivione, Busma, Valli
Giro cicloalpinistico ad anello con partenza ed arrivo a Schilpario, a quota 1124 metri, che permette di ammirare le bellezze dell'alta Val di Scalve (parcheggio presso l'accesso alla pista da fondo, palezzetto del pattinaggio).
La salita al passo del Vivione è a zero asfalto ma comporta che i primi 425 metri di dislivello positivo sono quasi tutti a spinta e molto ripidi, prima lungo una stradina a fondo di ciotolame smosso, impedalabile e poi su di una cementata talmente ripida che sembra la rampa di lancio per lo SpaceX. Siete avvisati.
Giunti a malga Epolo,1550 metri, inizia un lunghissimo traverso mangia e bevi su sentiero nel bosco, in buona parte si sta in sella ma vi sono spesso brevi tratti da fare a piedi. Il sentiero termina presso la Baracca Rossa, sotto al rifugio Bagozza (naturalmente è possibile evitare questo tratto pedalando lungo la strada asfaltata del Vivione fino alla Baracca Rossa). Abbandoniamo immediatamente il bitume per risalire lungo la meravigliosa conca dei Campelli, fino poco prima del passo omonimo, dove svolteremo a sinistra raggiungendo il passo del Giovetto. Seguendo le indicazioni per il passo del Vivione, per bel sentiero, prima in salita (breve tratto a spinta) e poi in discesa raggiungiamo il passo ed il rifugio omonimo.
Dopo un sosta proseguiamo lungo la sterrata che dal laghetto porta alla malga Gaffione. Da qua seguiamo il sentiero che con un tratto di bici a spalla abbastanza breve porta al più alto dei laghetti delle Valli che nei periodi di siccità si prosciuga. Presso una palina con cartelli indicativi, a sinistra inizia la traccia di sentiero che salendo verticalmente (spallaggio) raggiunge il crinale del Busma, seguendolo raggiungiamo in poco tempo la cima, 2150 metri.
Ammirato il maestoso panorama ci prepariamo per la discesa. Ritornati al laghetto seguiamo il sentiero che passa dagli altri due, per poi iniziare a scendere in direzione di Schilpario. Discesa da non sottovalutare, soprattutto nella prima parte, il sentiero è a tratti scavato e taglia un pendio molto ripido (ATTENZIONE). Entrando nel bosco tra roccia, radici ed aghi di pino giungiamo appagati in fondovalle, presso la chiesetta di Santa Elisabetta ed il grande parcheggio.
Scala difficoltà sentieri MTB