Eridio, Alpo, Cima Spessa, DH 444
Seguendo le impronte sforzesche (vedi traccia di biciclitu), a nord del lago d'Idro (Eridio), ho salito questa cima, per nulla ciclabile negli ultimi 200 metri di dislivello né in salita né in discesa, ma molto panoramica. Nel complesso un giro davvero bello in ambiente selvaggio ed integro, con salita piuttosto lunga ed impegnativa e discesa divertente, tutt'altro che banale con alternanza tra passaggi tecnici e scorrevoli.
La differenza rispetto al giro dell'amico sta nella seconda parte, dove ho circumnavigato la Spessa, fino ai prati omonimi per intraprendere la discesa del sentiero 444, verso Storo, ricollegandomi solo alla fine alla traccia sopracitata.
Il percorso si svolge tutto in territorio trentino, tranne la partenza da Pian d'Oneda, Ponte Caffaro (BS), presso un piccolo comodo parcheggio sulla sponda del torrente Caffaro (fontanella). Attraversiamo quest'ultimo sul ponticello, e per ciclabili pedaliamo in questo splendido territorio fatto di tre corsi d'acqua: Caffaro, Palvico che confluiscono nel fiume Chiese subito prima di sfociare nel Lago d'Idro.
Dopo questo piacevolissimo inizio, presso la località Baitoni, nel comune di Storo, iniziamo la salita su bitume verso l'antico, piccolo borgo di Bondone. Subito dopo il terzo tornante, facciamo una deviazione a destra per raggiungere il castello di S. Giovanni (attenzione, benché in parte ciclabile questo breve sentiero ben tenuto è necessario farlo bici alla mano per divieto). Dal castello proseguiamo su sterrata fino a ritornare più a monte sulla strada asfaltata che risaliamo fino al piccolo paese.
Oltre il borgo la salita prosegue con pendenze sostenute (15%) fino alla verde e solare Malga Alpo di Storo, metri 1500 circa.
Subito dopo inizia a sinistra la molto selvaggia traccia per la cima, poco visibile nella prima parte (qualche segnavia biancorosso sbiadito e qualche fettuccia appesa ai rami (chi non volesse salire può proseguire il percorso da qui). Si va a spinta e poi a spalla. Via via la salita si fa più ripida fino ad una selletta, a metri 1640 (io ho lasciato qua la bici ed è già troppo, conviene lasciarla più giù). Gli ultimi 150 metri di dislivello si fanno rigorosamente a piedi, su terreno ripidissimo in mezzo ad una mughera dove spesso occorre aggrapparsi con le mani. Raggiunta la cima, m 1820, ci godiamo il fantastico panorama, sulla parte Nord del lago d'Idro e la piana del Chiese, sul massiccio dell'Adamello, sui contrafforti meridionali del gruppo delle Dolomiti di Brenta, sui vicini Tombea e Caplone.
Tornati alla selletta, in assetto da discesa affrontiamo solo i primi metri sui pedali, poi sarà un sali e scendi dalla bici a secondo della nostra abilità, comunque per circa la metà non è ciclabile. Tornati presso la malga svoltiamo a sinistra su stradina erbosa fino ad un vicino bivio dove seguiamo a sinistra, in piano una stradina asfaltata ma presto sterrata che si inoltra in una stupenda faggeta, circumnavigando la cima Spessa. Presso una decisa curva a sinistra, a quota 1410, deviamo a destra, scendendo brevemente su sentiero lungo la dorsale boscosa, per svoltare decisamente a sinistra dopo un centinaio di metri, pedalando lungo un pianeggiante sentiero. In breve raggiungiamo i prati di Spessa, a metri 1383.
Presso una palina con cartelli segnaletica iniziamo la discesa sul sentiero 444. Ad un successivo bivio teniamo la sinistra, seguendo sempre lo stesso segnavia per Storo. Più in basso il sentiero incrocia più volte una vecchia e scassata stradina fino a raggiungere i prati di Nar. Ad 850 metri di quota fare attenzione ad una stradina a destra che porta ad una bellissima casetta con praticello antistante. ATTENZIONE, lo percorriamo bici alla mano, con molta educazione e chiedendo eventualmente permesso, visto che siamo in una proprietà privata. Al termine del praticello inizia un bellissimo, divertente stretto sentiero che termina su di una stradina sterrata. La risaliamo per una settantina di metri di dislivello, nel punto dove il fondo diventa cementato, ricongiungendoci alla traccia di biciclitu, a destra inizia l'ultimo sentiero, spettacolare, divertente, a tratti esposto con gradoni e passaggi tecnici ripidi difficili, fare ATTENZIONE.
Il sentiero termina al ponte della Scaletta, sul torrente Palvico, da qua, su bella ciclabile torniamo goderecci al punto di partenza.
Scala difficoltà sentieri MTB