Piana & Spranga, Apuane meridionali
Il complesso del monte Prana o Prano offre diverse varianti più o meno complicate in un ambiente molto particolare che a prima vista può sembrare semplice ma che invece nasconde molte insidie. Il territorio è molto disparato con sentieristica non molto visibile, molto sconsigliato nei giorni con poca visibilità. Oggi propongo un itinerario molto bello sia dal punto di vista paesaggistico che ludico, da affrontare con la dovuta preparazione fisica.
Partiti da Camaiore ci dirigiamo verso il Paesino di Casoli, famoso per i suoi Murales, e proseguiamo verso Trescolli. Poco dopo il Chiosco nel Bosco svoltiamo a destra su irta salita asfaltata ma che poco dopo si trasforma in sentiero largo ciotolato che ci obbliga a spingere le bici per non sprecare inutilmente energie. Prima di arrivare alla foce di San Rocchino scorgiamo un sentiero che con indicazioni Matanna ci permette di effettuare un taglio e recuperare il Cai 3 più o meno alla Foce di Grattaculo. Da qui proseguiamo quasi totalmente in sella fino alle pendici del monte Matanna dove il sentiero esce dal bosco e con un bellissimo traverso continua fino alla Foce del Pallone, dove sarà necessario un primo breve tratto con bici a spalla. Poco sotto la foce ci stacchiamo dal sentiero per seguire il traverso poco più in basso e riprendere nuovamente a pedalare fino ad incrociare il Cai 101, dove affrontiamo una prima breve discesa che termina alla Foce del Termine.
Sempre seguendo il 101 raggiungiamo Campo all'Orzo in un susseguirsi di tratti pedalati ad altri in discesa, continuiamo senza sosta e raggiungiamo la fine del sentiero oltrepassando i resti di Mirabello. Giunti sulla strada che sale da passo Lucese, riprendiamo la salita per il piccolo Rifugio Casa del Maestro, attraversando un breve tratto di bosco di abeti molto suggestivo. Purtroppo oggi il rifugio è chiuso quindi decidiamo di non fare sosta e proseguire il cammino. Da qui si può scegliiere tra le destinazioni del monte Prana oppure del monte Pedone, il bivio è poco sopra il rifugio e poco più avanti nella direzione da noi scelta è presente una fonte dove poter approvvigionarsi di acqua prima di affrontare la salita in cresta qualunque abbiate scelto.
Purtroppo da ora in avanti, eccetto piccoli tratti, bisogna proseguire con bici a seguito, spingendola oppure caricandola sulle spalle in pratica fino al raggiungimento della vetta del monte Piana, il punto più alto della nostra escursione. Se non fosse per questo stranissimo cielo Sahariano, avremmo un bellissimo e maestoso panorama nonostante la quota non sia di quelle piu importanti. Cominciamo la discesa per una bellissima cresta tutta completamente ciclabile su fondo erboso condito da una disctreta quantità di rocce che però non destano nessun tipo di preoccupazione. La folle corsa continua per un lungo tratto fino a raggiungere la vetta del monte Spranga, ancora un centinaio di mentri poi il sentiero si fa cattivissimo ripido e stretto con rocce affioranti e ci obbliga a portare la bici per circa 150 metri di dislivello. In qualche tratto cerco di abbozzare una timida risalita in sella, ma dopo un tratto che sembra fattibile ne arriva un altro decisamente fuori dall mia comfort zone. Finalmente arriviamo alla fine di questo burrone, sul sentiero che dalla Casa Bianca che proseguirebbe per Buchignano, ma attenzione perché noi dobbiamo scendere poco sotto per imboccarne un altro che ci porta direttamente a Torcigliano. Il tratto è breve ma degno di nota, un paio di passaggi tecnici e due tre tornantini ravvicinati e strettissimi.
Una volta giunti in paese ne attraversiamo le strette viuzze scorgendo anche qua qualche Murales, seguiamo per un tratto il sentiero delle vie Camaioresi e giunti a Buchignano finiamo il giro con un sentierino fino al paese di Nocchi, dove recuperato l'asfalto ci dirigiamo verso lo Stadio di Camaiore deove avevamo parcheggiato al mattino.
Il giro è classificato come molto difficile per la ripida cresta da effettuare a piedi con bici a seguito dopo il monte Spranga. Sconsigliato a possessori di bici assistite a meno che non siate abituati a situazione del genere e sprezzanti della fatica.
Scala difficoltà sentieri MTB