Val di Vesta area wilderness
Una fondamentale premessa. Attraverseremo una zona di massima tutela ambientale, l'area wilderness della Val di Vesta, dove la natura compie il suo corso, quindi gli alberi sul terreno sono lasciati ovunque cadano, la segnaletica ad un certo punto se non scompare è decisamente inferiore a quanto servirebbe, il sentiero dalla malga Vesta di Mezzo si dissolve per un lungo tratto e si naviga a sensazione/esperienza. Se cerchi una discesa sensazionale, priva di interruzioni e risalite per fare qualche divertente sgommata non è questo il giro!
Si parte dal Passo di San Rocco a Capovalle (parcheggio per 3-4 auto). Mantenendo la sinistra imbocchiamola forestale che con 5 Km e 400 metri di dislivello ci conduce al fienil Del Loss. Giriamo bruscamente a destra direzione Monte Carzen. Di fronte ad un bel casolare giallo anziché continuare per il prato in salita ci portiamo a sinistra su un bel sentiero pianeggiante fino al Passo di Vesta. Dal centro del passo si sale sul Monte Vesta (o Dosso del Cucchetto) privo di segnaletica e sentiero ma a terra qualche traccia la si incontra nel ripido prato verso la sommità che ci costringerà ad un breve ma intenso tratto con la bici a spalla.
Dal monte Vesta (bellissimo cippo del vecchio confine Austro Ungarico) discendiamo sulla spalla prativa senza sentiero fino alla vecchia dogana della Regia Guardia di Finanza molto ben curata e procediamo su evidente sentiero ben segnalato fino a Corna Rossa, punto panoramico sotto Monte Pallotto e Monte Pallotto nel cuore dell'area Wilderness Val di Vesta. Ora si discende, si imbocca un evidente sentiero (non quello indicato sulla mappa che non c'è) e dopo 200 metri circa nel prato lo abbandoniamo per una discesa completamente priva di sentiero che ci consentirà di confluire in quel che resta di una forestale fino a malga Vesta di Mezzo.
Qui il sentiero che ricordavo non lo trovo o non c'è più quindi giù per bosco fino ad intercettare un'altra traccia che scende in direzione Cuel Sant, la prossima meta. Entrato nel sentiero alternativo (ho modificato in tal senso la mia traccia) le cose cambiano ed il sentiero si mantiene non sempre pulito ma sempre ben evidente. A quota 750 metri intercetto la deviazione per il Cuel Sant, il principale e spettacolare anfratto della zona che in meno di 10 minuti raggiungo. Il fascio di luce della mia torcia lo illumina e lo colora, bellissimo, un po' basso al punto che certe zone le raggiungo solo gattonando.
Scampato alla maledizione che incombe in quel luogo continuo la divertente discesa fino al lago di Valvestino e con andamento ondulato costeggeremo sempre il lago con scorci sui fiordi mozzafiato fino all'abitato di Molino di Bollone, poi risalita a Capovalle all'auto. Gita sensazionale ma rigorosamente dedicata agli appassionati del genere "se mi perdo non mi arrabbio" con buona attitudine all'orientamento e situazioni selvagge come da premessa.
Scala difficoltà sentieri MTB