Fonte Solforosa Croce di Castel Gelato, CAI 547

Itinerario dal sapore di avventura per una seconda parte decisamente fuori dalle righe. Partiti da Ronta ci dirigiamo verso il Passo della Colla su accomodante salita asfaltata. Giunti al passo svoltiamo a destra seguendo le indicazioni per Palazzuolo sul Senio. Arrivati presso Prato all'Albero abbandoniamo finalmente l'asfalto per addentrarci nei bei boschi su una bella forestale fino ad incrociare il CAI 505 che percorriamo per poche decine di metri per poi cambiare a favore del CAI 547, ancore pochi colpi di pedali e raggiungiamo l'apice della salita,dove ci fermiamo per prepararci alla discesa.

Il sentiero oggi è perfetto ed anche se l'ho già fatto più di una volta ti lascia sempre soddisfatto per la varietà di situazioni che si affrontano. Sbuchiamo sulla strada poco prima di Crespino sul Lamone e tolte le protezioni risaliamo nuovamente verso La Colla. Arrivati a Casaglia invece che proseguire per la Colla saliamo verso il paese per un breve fuori programma. Dal centro abitato imbocchiamo il CAI 551A che in forte pendenza e su fondo roccioso si ricongiunge con il 547 da dove siamo passati poco prima. Poco sotto il segnavia dei due sentieri ne seguiamo un altro non segnato ma ben visibile che procede in quota nella bella pineta molto stretto ma ciclabile.

Quando cominciamo a scendere il sentiero si rileva una vera chicca con 3/4 tornanti molto stretti ed anche se breve molto meritevole anche perché alla fine ci ritroviamo alla Sorgente Solforosa. Di nuovo sulla Provinciale della Colla riprendiamo la salita transitando dal passo e raggiungiamo per la seconda volta Prato all'Albero dove nei pressi della curva imbocchiamo un sentiero non molto visibile per poi proseguire sulla strada che conduce al bivacco di Valdiccioli. Da qua abbiamo due soluzioni: la prima seguire il sentiero che segue il torrente Farfareta, che già conosco, oppure una seconda per via di crinale che non ho mai fatto. Incuriosito dalla novità ovviamente opto per la seconda seguendo il Cai che indica Razzuolo.

Inizialmente il sentiero è piuttosto agevole e ciclabile, preso dall'entusiasmo imbocco una serie di tornanti ma mi rendo conto subito che non è la traccia che mi sono prefissato di seguire. Torno indietro con dispiacere perché il sentiero era veramente invitante, e torno nel punto dove avrei dovuto svoltare per proseguire il crinale. Effettivamente la deviazione non si vede bene anche perché rimane più alta del sentiero Cai. Ripresa la via di Crinale per un tratto continuiamo una alternanza di sali e scendi su sentiero sempre agevole.

Le cose cambiano drasticamente quando il crinale comincia a scendere nei pressi di Castel Gelato con salti di roccia importanti che ci obbligano anche a qualche passamano. Aggiriamo questa piccola vetta su sentiero molto esposto e sdrucciolevole e salvo qualche passaggio hard da provare per la foto del giorno la trama rimane la stessa.

Avvicinandosi alla strada il sentiero si addolcisce e pur rimanendo ripido e sporco ma ci permette di rimontare in sella per gli ultimi 5/600 metri. Detto questo sicuramente quest'ultima parte non è da ripetere se non a piedi,e ripiegare sulla prima alternativa prima descritta.

Rimane sicuramente la bella esperienza di avventura,a cui io sono abituato,e il bel ambiente attraversato

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