Crinale Compione Guadine e CAI 120

Eravamo alla ricerca del Santo Graal della selvaggia Lunigiana ma ci siamo imbattuti in un giro che ha provato le nostre risorse fisiche e mentali. Fortunatamente io per il mio ginocchio e Il mio socio per la stanchezza ci siamo stimolati a vicenda riuscendo a chiudere un giro veramente duro.

Intestarditi di provare a scendere dal Passo delle Guadine abbiamo raggiunto in sella le Capanne Tornini su bella salita a tratti molto panoramica, poi una bella spallata fino al passo del Compione transitando dai prati di Losanna. Una volta in cresta l'abbiamo percorsa fino alle Guadine ma aimé i tratti pedalati si contano sulle dita di una mano, unico tratto degno di nota la discesa non integrale dal Brusà alle Guadine. Abbiamo toccato le cime della Nuda di Ieri, il Sillara, il Paitino, il Matto ed infine il Brusà.

Il sentiero tanto agognato, il CAI 120, purtroppo nella parte alta non si presta molto ad essere pedalato anche se in stagione autunnale o primaverile quando il paleo non copre l'esile traccia qualcosa in più può essere fatto, proseguendo però si trovano diverse esposizioni e rilanci che obbligano il proseguo a piedi con bici a valle. Il discorso cambia poco prima di arrivare sotto il monte Federici dove finalmente si può proseguire in sella quasi ininterrottamente fino a Vico, anche se c'è da dire che il sentiero è molto tecnico e classificato S4.

In conclusione sconsiglio di affrontare tale percorso se non siete persone amanti del genere ciclo alpinismo che in questo caso chiamerei pure "Alpi ciclistico" e sprezzanti della fatica. Paesaggistica superlativa.