Cima dell'Omo e Baita Morena

Partiti dal ponte sul Corsonna poco sotto Renaio, scaldiamo subito le gambe sull'irta salita che conduce al paese. Arrivati a quota 1000 abbandoniamo la strada principale per dirigerci verso il rifugio Giovanni Santi sotto la Vetricia. Arrivati presso quest'ultimo, dove è possibile rifornirsi di acqua (non controllata) continuiamo la salita sulla forestale che termina proprio ai piedi della cima dell'Omo. Lungo la strada alla quota 1580 circa merita fare una breve deviazione per visitare il Bivacco Caciaia dove è presente anche un altro punto d'acqua.

Proseguiamo la salita pedalando fino ai 1620 metri dove dobbiamo necessariamente caricarci le bici sulle spalle per circa 220 metri di dislivello per raggiungere la vetta della Cima dell'Omo. Oggi la giornata è splendida e il panorama è spettacolare. Da una parte domina il Monte Giovo e dal lato opposto il Crinale che comprende Monte Spicchio, Monte Saltello, Monte Albano, Monte Romecchio e le Cime di Romecchio, mentre rivolgendo lo sguardo verso est si può ammirare in lontananza l'intero arco Apuano.

Dopo una bella scorpacciata panoramica cominciamo la discesa dalla vetta tutta ciclabile seguendo per intero il CAI 00 fino al passo della Porticciola. Purtroppo da quota 1780 fino al passo la ciclabilità non è totale ragion per cui per chi vorrà in futuro avventurarsi in questo giro consiglio di seguire l'evidente traccia che conduce sul sentiero sottostante, tutta ciclabile (classica). Dal passo della Porticciola risaliamo lo 00 fino al bivio dove incrocia il Cai 28. Imboccato quest'ultimo riprendiamo la discesa fino ad intercettare il CAI 26 continuando a scendere.

A quota 1475 interrompiamo la discesa per un'altra piccola deviazione per visitare la Baita Morena, un bel bivacco autogestito e sempre aperto posto ai piedi del monte Giovo. Sulla piccola deviazione per raggiungerlo è possibile rifornirsi di acqua ad una fonte. Riprendiamo la discesa sul Cai 26 e a quota 1330 il sentiero si trasforma in una larga carreggiata che ci conduce nuovamente nei pressi del rifugio Santi. Anche lungo questa strada è presente un'altra fonte dove potersi rifornirsi di acqua. Dopo una sosta al rifugio ritorniamo sulla forestale per finire il giro sulla discesa dell'Angeletti, un bellissimo trail diviso in due parti che nella parte alta corrisponde al CAI 30 lungo ed impegnativo.

La seconda parte non è stata ripulita ed essendo su fondo molto smosso e ripido bisogna fare attenzione perché la vegetazione è piuttosto folta,vma nonostante ciò riusciamo a scendere senza mai mettere piede a terra. Nel caso non vogliate fare questa seconda parte basterà seguire il sentiero CAI che conduce ugualmente al punto di partenza.