Monte Campedelli, Monte Alta Guardia
Era un tassello mancante della mia esplorazione cicloalpinistica sui monti camuni. L'ambiente ed i panorami sono di prim'ordine, il ciclodisagio asburgico, a causa di settori di salita molto ripidi, lungo la splendida Val di Stabio, dei 400 metri di dislivello con bici a spalla su pendenze elevate (ATTENZIONE!), ma soprattutto per diverse parti estremamente selvagge di sentiero (alcuni tronchi di traverso e rigogliosa vegetazione) lungo l'interminabile discesa.
Partenza da Breno, in via C. Tassara, parcheggio presso la stazione ferroviaria. Dirigendosi verso il centro si va ad imboccare la Strada Provinciale 345 per il Passo Crocedomini. Passando prima da Pescarzo e poi da Astrio ci si ricollega alla strada che sale da Bienno. Superate le case di Degna, dopo il secondo tornante, avanti 100-200 metri, a sinistra inizia la forestale che porta prima a Pian d'Astrio e poi in Val di Stabio. La prima parte, seppur ripida, è pedalabilissima, la seconda parte si fa più mortale ma una volta sbucati presso malga Stabio di Sotto, si spalancano le porte del Paradiso.
Giunti a Malga di Stabio di Sopra (proseguendo dritti si salirebbe alle Porte di Stabio, 2500 metri, ed alla cima omonima, 2550 metri, per poi scendere in Val Braone, ma questo è un altro itinerario), presso una palina con cartelli segnaletici, si svolta a sinistra, per flebili tracce e segnavia sbiaditi. Nel prato bisogna costeggiare il torrente fino ad un'isola rocciosa nel verde, dove lo si attraversa a sinistra con un piccolo guado. Schiena al torrente e bici a spalla si sale verso la massima pendenza, ritrovando i segnavia bianchi e rossi che puntano alla abbastanza evidente traccia di sentiero che passa sotto ad uno sperone roccioso. La si risale, facendo attenzione a non uscire dal sentiero che qui ogni tanto va cercato (poco frequentato). Via via le pendenze si fanno sempre più ripide, occorre procedere con passo sicuro. Poco prima del Passo dei Sabbioni si svolta a sinistra, facendo attenzione a non alzarsi troppo. Un ultimo mezzacosta conduce sul Monte Campedelli, 2273 metri, cima di giornata.
Dopo aver ammirato il gran panorama, bisogna proseguire lungo l'arioso crinale in direzione Est. È in discesa ma lo si affronta perlopiù a piedi, passando dal Passo del Muro fino alla Bocchetta di Somale, 2155 metri. Qua si lascia la bici per affrontare gli ultimi ripidi 70 metri che portano alla croce di vetta Monte Alta Guardia, 2226 metri.
Tornati alla Bocchetta, in assetto da discesa ci si cala a piedi lungo i primi ripidissimi metri su traccia di sentiero. Poco prima della palina segnavia di legno si può inforcare la bici e con molta attenzione, in qualche modo, senza un un'evidente via obbligata si scende fino nella conca sottostante e seguendo i segnavia si arriva alla malga Campedelli Alta.
Attraversato il prato si scende per l'ex mulattiera che ora è diventata un largo sentiero, a tratti un po' sconnesso. Senza particolari problemi ci si cala fino a quota 1580 metri circa, dove una segnaletica recente indica a sinistra il sentiero per Pian d'Astrio.
E qui comincia il vero gran disagio, non tanto per il centinaio di metri di dislivello positivo gradualmente da recuperare ma per la selvaggia "discesa" (si fa per dire) seguente, dove la tempesta Vaia ha colpito (il sentiero è stato ripristinato ma qualche tronco da scavalcare e qualcun'altro da passare sotto c'è e sono cresciuti rovi, felci, erba e ortiche). Quando finalmente si riesce a stare in bici si arriva al bivacco Malga Sambuco, 1460 metri.
Lasciato il bivacco, scendendo nella valletta sottostante, poco sotto ci si trova ad un bivio: a sinistra si va verso Pian d'Astrio (da evitare) a destra si prosegue la discesa che ora si fa ripida su stretto sentiero nel bosco (aghi di pino) a tornantini. Per un bel tratto si riesce a stare in bici con vari nosepress e traiettorie precise, finché si incontra ancora qualche tratto selvaggio o troppo ripido, stretto e scassato che obbliga a scendere alcune volte dal mezzo. La mia idea era di andare ad Argai per scendere a Breno su bei trails ma il sentiero segnato sulle mappe non esiste più, inglobato nella vegetazione del bosco. Giunti su una ex stradina, ormai ridotta a sentiero, velocemente (solo un albero da scavalcare) si arriva a Niardo. Ora non resta che rientrare al punto di partenza a Breno
Scala difficoltà sentieri MTB