Sparviero, Rosello, Colma di San Glisente

Potrei chiamarlo "gran giro cicloalpinistico dei fiori", a causa della prepotente fioritura presente, di certo è un lungo viaggio tra bellissime e panoramicissime montagne. Ha sorpreso anche me, pensavo potesse essere un bel giro, belle montagne ma niente di eclatante. Invece è stato stupefacente. Sarà la fioritura, la freschezza del verde brillante, i panorami, i sentieri.

La massima elevazione è rappresentata dalla Colma di S. Glisente, 2160 metri, spettacolare punto panoramico. Lo sguardo spazia dal Gruppo dell'Adamello, alle Orobie, al Bernina, alle prealpi bergamasche e bresciane con il Guglielmo sullo sfondo. Si possono ammirare anche un tratto del solco vallivo della Valle Camonica ed uno scorcio del Lago d'Iseo.

È anche un giro duro, con la lunga salita iniziale ripidissima (lo ammetto, per bei tratti ho spinto ma era necessario salvaguardare un po' le gambe, con la bici normale). Diversi i tratti a spinta lungo i sentieri con qualche tratto a spalla, il più impegnativo quello che dalla nicchia di S. Glisente porta sulla dorsale del Monte Fra, un centinaio di metri di dislivello in tutto. La discesa segue un traccia local, perlopiù molto bella, con sentieri supertecnici, impegnativi e qualche tratto wild, su esili tracce o addirittura senza, dove bisogna tenere d'occhio la traccia gps.

Partenza da Montecchio, quota 200 metri circa, una frazione di Darfo Boario Terme (ampio parcheggio presso la chiesa parrocchiale). Dal vicino piccolo borgo di Fucine inizia la ripidissima salita della Cervera. Difficilissimo, se non impossibile pedalarla tutta (con la bici normale). Presso la cappella del Crist tenere la sinistra e proseguire la salita fino a malga Piazza la Nera, quota 1680 metri circa.

Da qua si prende un sentiero nel Prato, sulla destra che porta sul Dosso Sparviero, quota 1893 metri. Ora si scende, individuando il sentiero sulla sinistra, per poi risalire leggermente sulla dorsale, percorrendo il sentiero che porta a malga Paglia. In breve, su carrareccia, si raggiunge la Stanga del Bassinale, quota 1897 metri.

Percorrendo a sinistra la strada sterrata in poco tempo si raggiunge il rifugio Elena Tironi, quota 1700 metri. Qua inizia un bellissimo sentiero che un po' si pedala, un po' si spinge e un po' si porta. A Malga Rosellino si prende un sentiero a sinistra, raggiungendo, dopo una bella cascata, il bivacco Marino bassi. Si spinge ancora per poco, fino alla nicchia di San Glisente, quota 1980 metri. Bici in spalla, bisogna risalire la ripida dorsale del Monte Fra. Passando poco sotto il culmine si prosegue in bici per bel sentiero fino a un grosso ometto di pietre. si scendono pochi metri e si continua risalendo sulla colma Di San Glisente, quota 2160 metri.

Ammirato il panorama e cambiato l'assetto, inizia la discesa.

Il primo tratto scorre su splendida e panoramica dorsale, senza grosse difficoltà fino all'eremo di San Glisente. L'antico eremo, collocato su di un pulpito sovrastante la bassa Valle Camonica, a quota 1940 metri, merita sicuramente una sosta.

Seguendo ora la traccia fornitami gentilmente da un local si riprende la discesa, imboccando (direzione SW) il ripido accesso al sentiero che porta alla vicina Ca' del Pastore. Dalla baita si individua, presso dei cartelli segnaletici (non seguire per Malga Foppole) il sentiero (direzione W) che con un tratto esposto ma molto bello porta ad una fontana nel prato (Località Grasso Lungo). Qui si volta a destra scendendo lungo la dorsale erbosa (segni di fuoristrada). Incrociata una strada sterrata svoltiamo a sinistra poi subito giù a destra seguendo un taglio nel bosco. Nelle radure sottostanti continuate a scendere, attraversare il bosco (tratto wild) fino ad un prato (pascolo) costeggiato a sinistra fino a raggiungere malga Pianazzo (rispettare il pascolo e gli eventuali recinti elettrificati). ATTENZIONE: qui non conviene seguire la traccia gps ma seguire la strada a destra fino al bivacco Budec e da lì prendere un sentiero (tornando sulla traccia) decisamente tecnico, impegnativo, con alcuni super drop da pelo sullo stomaco ma di vera soddisfazione. Il sentiero termina su una stradina presso il Dosso di Selz. Superate le case di Guillo, ad un bivio svoltare a sinistra, in ripida discesa si raggiunge una vecchia casa in un prato (è una proprietà privata, attenzione). Tenendo la destra nel prato, a metà di questo, individuare un sentiero la cui partenza è parzialmente barricata da rami e tronchi di traverso. Inizia l'ultimo sentiero, un pochino sporco ma molto bello che termina praticamente a fondo valle presso la frazione Plemo nel comune di Esine.

Svoltando prima a destra e poi a sinistra si infila un tunnel che passa sotto la superstrada della Valle Camonica, immettendo sulla bellissima ciclopedonale del'Oglio Sud. Costeggiando piacevolmente il fiume si torna al Montecchio, al punto di partenza.